Lo smart working come strumento di welfare
Lo smart working è negli ultimi anni uno strumento di welfare sempre più utilizzato dalle aziende di qualsiasi dimensione e settore. Lo smart working sta diventando una necessità per molte realtà e questa sua diffusione capillare si accompagna a un nuovo concetto di lavoro e a una profonda trasformazione rispetto a quelle che sono le priorità delle persone in termini di vita privata e di vita professionale.
Le aziende che adottano una politica di welfare incentrata sullo smart working possono ottenere numerosi vantaggi soprattutto per quanto riguarda i costi strutturali, la produttività delle loro persone, la competitività sul mercato e l’attrazione di nuovi talenti.
Le aziende hanno la possibilità di implementare diverse tipologie di smart working che variano a seconda dell’intensità, del luogo e degli strumenti utilizzati. Alcuni esempi sono: lo smart working a distanza, lo smart working in co-working, lo smart working part-time, lo smart working ibrido o lo smart working condiviso.
Gli investimenti nello smart working
Gli investimenti nello smart working stanno crescendo in tutto il mondo, soprattutto a seguito della pandemia di COVID-19 che ha costretto molte aziende a implementare soluzioni di lavoro remoto per continuare ad operare in sicurezza.
Secondo una ricerca condotta da Statista, il mercato globale dello smart working dovrebbe raggiungere i 84,6 miliardi di dollari USA entro il 2027, con un tasso di crescita annuo composto del 17,4% durante il periodo 2020-2027.
In generale, gli investimenti nello smart working che le aziende sono tenute a fare includono l'adozione di tecnologie per il lavoro remoto, come software di videoconferenza, soluzioni di collaborazione online, hardware di comunicazione come telefoni VoIP e tablet, servizi cloud e di archiviazione online, nonché investimenti nell'addestramento dei dipendenti per lavorare in modo efficace in modalità remota.
Lo smart working e le principali innovazioni
L'adozione dello smart working ha portato a diverse innovazioni nelle modalità di lavoro e nella gestione delle aziende. Ecco alcune delle principali innovazioni che le aziende hanno introdotto grazie all'utilizzo dello smart working:
Nuove modalità di comunicazione: le aziende hanno dovuto adattarsi alle nuove modalità di comunicazione che lo smart working ha reso possibili, come ad esempio l'uso di videoconferenze, chat online e piattaforme collaborative per il lavoro di gruppo.
Nuove metodologie di gestione: le aziende hanno dovuto sviluppare nuove metodologie di gestione dei dipendenti in smart working, come ad esempio l'utilizzo di strumenti per il monitoraggio della produttività e l'organizzazione del lavoro in team virtuali.
Nuovi modelli di lavoro: lo smart working ha permesso alle aziende di introdurre nuovi modelli di lavoro, come ad esempio il lavoro su progetto o il lavoro a task, che permettono ai dipendenti di gestire in modo autonomo il proprio lavoro e di lavorare in modo più flessibile.
Maggiore attenzione al benessere dei dipendenti: grazie allo smart working, le aziende stanno prestando sempre più attenzione al benessere dei dipendenti, promuovendo attività di formazione e di supporto alla gestione dello stress, fornendo strumenti per il lavoro da remoto e organizzando attività di team building online.
Nuove opportunità di business: lo smart working ha aperto nuove opportunità di business per le aziende, come ad esempio la possibilità di offrire servizi di consulenza o di formazione online, o di raggiungere nuovi mercati grazie alla flessibilità del lavoro da remoto.
I numeri dello smart working in Italia
In Italia, l'Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) ha condotto un'indagine su un campione di 211 aziende che ha rivelato che il 78% delle imprese ha adottato il lavoro agile, di cui il 60% in modo strutturale, a seguito della pandemia.
Inoltre, secondo una ricerca di Smartworking Observatory, il 67,2% dei lavoratori italiani ritiene che il lavoro da remoto sia positivo e il 40,3% ritiene che il lavoro in presenza dovrebbe essere integrato con il lavoro da remoto.
Tuttavia, nonostante la crescente diffusione dello smart working in Italia, il Paese rimane ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei come i Paesi Bassi, la Svezia e la Finlandia, dove questa modalità di lavoro è ancora più diffusa e consolidata.
L’impatto dello smart working sul benessere psico-fisico
Ci sono diverse ricerche e studi che dimostrano l'impatto positivo dello smart working sul benessere psico-fisico dei lavoratori. Ecco alcuni numeri e statistiche che ne testimoniano l'efficacia:
Uno studio dell'Università di Stanford ha dimostrato che il lavoro da remoto può aumentare la produttività dei dipendenti fino al 13%, grazie alla maggiore autonomia e alla flessibilità che offre. Ciò significa che i lavoratori possono gestire il proprio tempo in modo più efficiente e concentrarsi meglio sulle proprie attività.
Secondo uno studio condotto dall'Università di Boston, i lavoratori in smart working hanno un tasso di assenteismo inferiore rispetto ai lavoratori in ufficio. Questo potrebbe essere dovuto alla maggiore flessibilità che offre il lavoro da remoto, che consente ai dipendenti di gestire meglio il proprio tempo e di conciliare meglio lavoro e vita privata.
Secondo un sondaggio di Randstad, il 70% dei lavoratori italiani ritiene che lo smart working abbia un impatto positivo sulla loro salute e il loro benessere. In particolare, il lavoro da remoto è stato associato a una riduzione dello stress legato al lavoro e al miglioramento della qualità del sonno.
In un altro sondaggio condotto da IWG, il 85% dei lavoratori in tutto il mondo ha dichiarato di sentirsi più produttivo quando lavora in smart working, mentre il 54% ha dichiarato di sentirsi più motivato.
Secondo una ricerca dell'Università di Helsinki, i lavoratori in smart working tendono a prendere più pause durante la giornata lavorativa, il che può contribuire a ridurre lo stress e migliorare la salute mentale. Inoltre, il lavoro da remoto è stato associato a una maggiore soddisfazione sul lavoro e a una migliore qualità della vita in generale.
I numeri parlano chiaro e dimostrano come le persone siano sempre più alla ricerca di soluzioni di smart working all’interno delle aziende e di come questo abbia impatto positivo sulla loro performance e produttività.
Conclusioni
In conclusione, lo smart working si configura come uno strumento di welfare sempre più necessario da adottare che può portare a numerosi benefici sia dal punto di vista del lavoratore che dal punto di vista dell’azienda. Se la pandemia ha accelerato esponenzialmente questo fenomeno già bisogna ora lavorare sul suo consolidamento all’interno delle realtà aziendali sviluppando le tecnologie e facendo gli investimenti necessari per renderlo sempre più semplice e diffuso.
Comments